“Amore, educazione, intraprendenza, obbedienza, umiltà”: sono queste le cinque vocali di cui parla Davide Oldani nel suo libro “Cuoco andata e ritorno”. Concetti che se correttamente applicati in qualsiasi realtà aziendale porterebbero al successo dell’impresa e a un grande coinvolgimento di tutto il gruppo di lavoro.

 

Credo che la cucina sia il luogo migliore per mettere in pratica questi concetti: un ambiente spesso molto diverso dalla propria sfera lavorativa ma allo stesso tempo molto vicino a quella personale e quindi in grado di ricondurre i nostri pensieri ad immagini positive che ci inducono in uno stato d’animo tranquillo e rilassato.

 

Un luogo dove quasi per magia, l’errore può portare all’eccellenza: basti pensare a come è nata la Tarte Tatin o il Dom Perignon.

Ecco perchè nei team building che organizzo cerco sempre di valorizzare l'errore come spunto per crescere e migliorarsi.

​

Se le sessioni di cucina che organizzo si inseriscono in un percorso più ampio, collaboro con società di formazione e mi attengo ai criteri formativi definiti a monte.

Sono in grado di gestire attività anche in lingua inglese e quando lavoro con aziende straniere cerco di affiancare i concetti sopra descritti alla cucina regionale italiana.